I: Tutte ottime intenzioni, ma a patto che la situazione economica della Città non peggiori…
DAGNINO: se il “riformismo” interpretato in salsa varazzina non lascia immediatamente spazio ad una politica più attenta ai bisogni della gente, c’è il rischio che la situazione economica peggiori ancora o –nel migliore dei casi- rimanga stagnante.
L’analisi dei dati demografici ed economici porta a rilevare che Varazze è una Città sostanzialmente ferma. Il numero di imprese complessive è costante da anni, nonostante le “grandi opere” realizzate sino ad oggi.
Negli ultimi anni Varazze ha investito nel “mattone”. La cementificazione è un rischio per la Città: il cemento consuma grandi porzioni di territorio che potrebbero invece essere al servizio di un serio sviluppo turistico.
Dal punto di vista economico e sociale non vorremo che questi investimenti, non essendo più pubblici, fossero un “cavallo di Troia” per l’ingresso di capitale illegale nell’economia varazzina; ciò sarebbe il definitivo affossamento delle piccole attività imprenditoriali che tengono in piedi il nostro tessuto produttivo e sociale.
Per superare la crisi, quindi, non è sufficiente mettere in moto l’economia, ma è necessario investire nelle idee e nelle persone. Per questo occorrerà sostenere gli investimenti pubblici, che non saranno a fondo perduto, ma dovranno costituire un moltiplicatore di iniziative economiche.
I: E quindi, a questo proposito, la vostra ricetta qual è ?
DAGNINO: Per ottenere l’”effetto moltiplicatore” l’Amministrazione comunale dovrà cercare di eliminare alcuni ostacoli agli insediamenti di piccole industrie innovative, magari legate a progetti su energie rinnovabili ed ambiente, favorendo riconversioni, ristrutturazioni e cambi di destinazione d’uso.
Essa tratterà inoltre con i fornitori di servizi di rete (elettricità, telefonia ecc.) per innalzare il livello di tali servizi, che oggi -sotto molti aspetti- è piuttosto carente in tutto il territorio cittadino, in modo da far sì che il dislivello di qualità nei confronti di un imprenditore europeo (ma anche italiano) proveniente da zone in cui tali servizi funzionano non sia un impedimento al nuovo insediamento.
I: Ma tutto questo che impatto economico potrà avere, in una Città che oggi –volente o nolente- basa tutta la sua economia sul turismo ?
DAGNINO: sul turismo va fatto un discorso a parte; anche noi riconosciamo il carattere prevalentemente turistico dell’economia della nostra Città.
Dobbiamo però rimarcare come vent’anni fa Varazze figurasse orgogliosamente al secondo posto, nella nostra Provincia, per numero di presenze turistiche, mentre ora è scesa al 6° posto (dati anno 2007 C.C.I.A.A. di Savona), superata persino dalla città di Albenga, che – pur nella sua importanza economica- non ha certo la vocazione turistica della nostra cittadina. Il numero di giorni medi di presenza per ospite è di poco superiore a quattro (dati anno 2007 - C.C.I.A.A. di Savona), in leggerissimo calo negli ultimi tre anni, mentre realtà turistiche comparabili alla nostra (Finale Ligure, Loano o Pietra Ligure, ad esempio), oltre ad avere un numero di giorni di presenza media superiore a quello di Varazze, mostrano una leggera ripresa, in questo parametro.
La politica “delle seconde case” ha portato ad un dequalificante turismo da week-end, con il già ricordato calo delle presenze e una corrispondente dequalificazione dei servizi e del livello reddituale “di sopravvivenza” di molte strutture alberghiere.
A nostro avviso il punto di equilibrio verso una destrutturazione totale della rete dell’ospitalità nel nostro Comune è già stato superato, per cui occorre intraprendere alcune azioni positive per richiamare nella nostra città un turismo “affezionato”, partendo dai giovani, che potrebbero diventare col tempo “utenti famigliari”.
Per il turismo è necessario ripensare ad un nuovo modello più attento al territorio e ai cittadini attraverso un’offerta diversificata legata alla cultura e alla valorizzazione dei prodotti tipici locali, senza dimenticare la promozione e la qualificazione del turismo balneare, che è uno dei nostri punti di forza.
(2 - CONTINUA)
DAGNINO: se il “riformismo” interpretato in salsa varazzina non lascia immediatamente spazio ad una politica più attenta ai bisogni della gente, c’è il rischio che la situazione economica peggiori ancora o –nel migliore dei casi- rimanga stagnante.
L’analisi dei dati demografici ed economici porta a rilevare che Varazze è una Città sostanzialmente ferma. Il numero di imprese complessive è costante da anni, nonostante le “grandi opere” realizzate sino ad oggi.
Negli ultimi anni Varazze ha investito nel “mattone”. La cementificazione è un rischio per la Città: il cemento consuma grandi porzioni di territorio che potrebbero invece essere al servizio di un serio sviluppo turistico.
Dal punto di vista economico e sociale non vorremo che questi investimenti, non essendo più pubblici, fossero un “cavallo di Troia” per l’ingresso di capitale illegale nell’economia varazzina; ciò sarebbe il definitivo affossamento delle piccole attività imprenditoriali che tengono in piedi il nostro tessuto produttivo e sociale.
Per superare la crisi, quindi, non è sufficiente mettere in moto l’economia, ma è necessario investire nelle idee e nelle persone. Per questo occorrerà sostenere gli investimenti pubblici, che non saranno a fondo perduto, ma dovranno costituire un moltiplicatore di iniziative economiche.
I: E quindi, a questo proposito, la vostra ricetta qual è ?
DAGNINO: Per ottenere l’”effetto moltiplicatore” l’Amministrazione comunale dovrà cercare di eliminare alcuni ostacoli agli insediamenti di piccole industrie innovative, magari legate a progetti su energie rinnovabili ed ambiente, favorendo riconversioni, ristrutturazioni e cambi di destinazione d’uso.
Essa tratterà inoltre con i fornitori di servizi di rete (elettricità, telefonia ecc.) per innalzare il livello di tali servizi, che oggi -sotto molti aspetti- è piuttosto carente in tutto il territorio cittadino, in modo da far sì che il dislivello di qualità nei confronti di un imprenditore europeo (ma anche italiano) proveniente da zone in cui tali servizi funzionano non sia un impedimento al nuovo insediamento.
I: Ma tutto questo che impatto economico potrà avere, in una Città che oggi –volente o nolente- basa tutta la sua economia sul turismo ?
DAGNINO: sul turismo va fatto un discorso a parte; anche noi riconosciamo il carattere prevalentemente turistico dell’economia della nostra Città.
Dobbiamo però rimarcare come vent’anni fa Varazze figurasse orgogliosamente al secondo posto, nella nostra Provincia, per numero di presenze turistiche, mentre ora è scesa al 6° posto (dati anno 2007 C.C.I.A.A. di Savona), superata persino dalla città di Albenga, che – pur nella sua importanza economica- non ha certo la vocazione turistica della nostra cittadina. Il numero di giorni medi di presenza per ospite è di poco superiore a quattro (dati anno 2007 - C.C.I.A.A. di Savona), in leggerissimo calo negli ultimi tre anni, mentre realtà turistiche comparabili alla nostra (Finale Ligure, Loano o Pietra Ligure, ad esempio), oltre ad avere un numero di giorni di presenza media superiore a quello di Varazze, mostrano una leggera ripresa, in questo parametro.
La politica “delle seconde case” ha portato ad un dequalificante turismo da week-end, con il già ricordato calo delle presenze e una corrispondente dequalificazione dei servizi e del livello reddituale “di sopravvivenza” di molte strutture alberghiere.
A nostro avviso il punto di equilibrio verso una destrutturazione totale della rete dell’ospitalità nel nostro Comune è già stato superato, per cui occorre intraprendere alcune azioni positive per richiamare nella nostra città un turismo “affezionato”, partendo dai giovani, che potrebbero diventare col tempo “utenti famigliari”.
Per il turismo è necessario ripensare ad un nuovo modello più attento al territorio e ai cittadini attraverso un’offerta diversificata legata alla cultura e alla valorizzazione dei prodotti tipici locali, senza dimenticare la promozione e la qualificazione del turismo balneare, che è uno dei nostri punti di forza.
(2 - CONTINUA)
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